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News - 11 Febbraio 2025

Il Tram di Opicina: storia e curiosità dell’iconico Tram di Trieste

Trieste, con la sua storia complessa e il suo fascino mitteleuropeo, ha sempre saputo conservare tradizioni e simboli unici. Tra questi, il Tram di Opicina occupa un posto speciale nel cuore dei triestini e dei visitatori. Questo storico mezzo di trasporto non è solo un collegamento tra il centro città e l’altopiano carsico, ma un vero e proprio viaggio nel tempo.

Le origini del Tram di Opicina

Il Tram di Opicina, conosciuto anche come “Tram de Opcina” in dialetto triestino, è stato inaugurato il 9 settembre 1902 per collegare Piazza Oberdan, nel cuore di Trieste, con il borgo di Opicina, situato sull’altopiano carsico a circa 320 metri di altitudine.

All’inizio del XX secolo, Trieste era una città portuale in piena espansione sotto l’Impero Austro-Ungarico, e cresceva la necessità di un sistema di trasporto efficiente che collegasse il centro con le zone circostanti. La sfida principale, però, era superare la ripida salita di Scorcola, troppo impegnativa per i normali tram elettrici dell’epoca. Gli ingegneri progettarono quindi un sistema ibrido unico, che combinava un tram elettrico con un meccanismo a funicolare, rendendo il Tram di Opicina uno dei sistemi di trasporto più particolari d’Europa.

I primi decenni di esercizio furono un successo, con il tram che divenne non solo un mezzo di trasporto, ma anche un’attrazione panoramica apprezzata dai triestini e dai turisti. Nel corso degli anni il tram subì vari aggiornamenti tecnologici, ma dovette anche affrontare periodi difficili, in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale, quando Trieste fu bombardata e occupata. Dopo il conflitto, il tram venne ripristinato e continuò a essere un’icona cittadina, sopravvivendo alle grandi trasformazioni urbanistiche del Novecento.

Il funzionamento unico del Tram di Opicina

A rendere speciale il tram è il suo sistema misto: si tratta di una linea tranviaria elettrica che, nella tratta più ripida, viene affiancata da carri scudo funicolari che aiutano la spinta dei convogli in salita e ne controllano la discesa. Questo meccanismo permette al tram di superare il tratto più impegnativo della linea, con una pendenza che raggiunge il 26%.

Il Tram e le vicissitudini del XX e XXI secolo

Nel corso degli anni, il Tram di Opicina ha subito diverse interruzioni e restauri. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il servizio venne sospeso, per poi riprendere nel dopoguerra con un rinnovato interesse da parte della popolazione. Negli anni recenti, il tram ha vissuto periodi di chiusura dovuti a problemi di sicurezza e manutenzione, con lavori che spesso si sono protratti per lungo tempo.

Dopo un’interruzione iniziata nel 2016 a causa di un incidente, il tram è finalmente tornato in funzione nel febbraio 2025, riportando entusiasmo tra i cittadini e i turisti. Il suo ritorno segna un passo importante per la mobilità storica e sostenibile della città.

Curiosità e aneddoti sul Tram di Opicina

  • Un tram con vista: Il percorso del tram offre una delle più belle vedute panoramiche su Trieste e il Golfo. Durante la salita, si possono ammirare scorci indimenticabili della città e del mare.
  • Un mezzo unico in Europa: Il sistema misto tram-funicolare è un caso raro nel panorama europeo e ha attirato l’attenzione di esperti di trasporti e turisti da tutto il mondo.
  • Il tram nel cinema e nella letteratura: Il Tram di Opicina ha ispirato numerosi artisti, scrittori e registi. Lo scrittore triestino Veit Heinichen lo cita spesso nei suoi romanzi noir ambientati a Trieste, mentre Claudio Magris ne ha parlato nei suoi racconti sulla città.
  • Il tram che sfidò una tempesta: Negli anni ’50, una violenta bora colpì Trieste, mettendo in difficoltà molti trasporti cittadini. Si racconta che nonostante il vento impetuoso, un coraggioso conducente riuscì a far arrivare il tram fino a Opicina, dimostrando la resistenza di questo storico mezzo.
  • La leggenda della carrozza fantasma: Si narra che nelle notti più nebbiose alcuni abitanti abbiano intravisto una carrozza del tram viaggiare senza conducente lungo i binari. Naturalmente, si tratta solo di una suggestione popolare, ma il fascino del tram alimenta anche miti e racconti curiosi.
  • Il tram nella musica: Il Tram di Opicina è così iconico che gli è stata dedicata una canzone in dialetto triestino, “El tram de Opcina”, che racconta in modo ironico e affettuoso le sue salite e discese tra il centro e l’altopiano. Tutti a Trieste conoscono questa canzone. Le strofe sono un’allegra narrazione di un fatto realmente accaduto il 10 ottobre 1902, quando la motrice del tram deragliò per un guasto ai freni.
  • Un tempo trainato dai cavalli? Prima dell’era elettrica, alcuni trasporti cittadini erano a cavalli, e si narra che nei primi anni del progetto del tram si fosse ipotizzato un sistema ibrido con trazione animale per i tratti più ripidi, poi abbandonato in favore della tecnologia a funicolare.

Il futuro del Tram di Opicina

Con la sua recente riattivazione, il tram si conferma un simbolo della città e un’importante risorsa per il turismo e la mobilità sostenibile. La speranza è che il servizio venga mantenuto efficiente e sicuro, garantendo continuità a uno dei più affascinanti mezzi di trasporto storici d’Europa.

Conclusione

Il Tram di Opicina è molto più di un mezzo di trasporto: è un pezzo di storia, un’icona di Trieste che unisce passato e futuro. Ora che è finalmente tornato a viaggiare, non resta che salirci sopra e lasciarsi trasportare lungo il suo affascinante percorso tra il mare e il Carso.

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